Scostare le coperte

C'è qualcosa che mi spinge a scostare le coperte. Quando ci sono rintanata sotto. Quando mi sono chiusa a doppia mandata e non voglio vedere neanche una lucetta di Natale. Perché è faticoso, angosciante e snervante. Meglio il buio e il silenzio, mi dico. Meglio il nulla per cullarmi nella tristezza.
Poi c'è qualcosa che si muove dietro quella porta. Che la prende a cazzotti. E tiro fuori la testa per sentire cos'è. Non si tratta di coraggio e neanche di forza. Si tratta di sopravvivenza. Di quello spirito che credi inesistente. E che, sorprendentemente, non mi abbandona.
Non ci abbandona. Basta aver voglia, perlomeno, di ascoltarlo.