Coscienza
Toc toc “oddio chi c’è”?
Sono io, non mi aspettavi vero?
Nel sonno, durante la veglia o all’ora del tè
D’ora in poi mi accamperò in ogni tuo pensiero
Per primo parlo a te fratello
Che abbassi costantemente la testa
Sembra non pesarti più alcun fardello
mentre nelle stanze del potere fanno festa
E a te sorella mi rivolgo con pietà
Tu, che come Abramo cedi al ricatto invano
Deleghi delle tue azioni la responsabilità
Ma non trovi nessun Dio a fermare la tua mano
E tu infame, piazzato nelle stanze del potere
Come ti permetti di profanarle in tal maniera?
A te riservo le parole più severe:
Non ti sia mai più amica alcuna bandiera!
Quanto a voi, striscianti servi del banchiere
Sempre pronti ad urlare e puntare il dito
Verrà il giorno in cui dovrete rispondere
Dei loschi piani che avete ordito
Abili nel servire il tiranno e vendervi
E aprire ceste colme di bisce
Per poi correre a nascondervi
Sotto il mantello a stelle e strisce
Riuniti in branco prima, tutti contro uno,
Avete cancellato ben due inverni
Ma ora qui siamo voi ed io, non c’è più nessuno
Che possa salvarvi dai rimorsi eterni