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March 12, 2024 11 mins
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7722

FUSARO, IL TURBO-MARXISTA CHE INCANTA I CATTOLICI di Stefano Fontana
Il filosofo Diego Fusaro è marxista, anche se di un certo tipo, ed è piuttosto ascoltato tra i cattolici, soprattutto quelli di un certo tipo, che ambiscono alla sua presenza in occasione di presentazioni di libri o di convegni e vedono molte convergenze tra la sua analisi della situazione attuale del mondo e della Chiesa e la visione cattolica. Verrebbe da pensare ad una nuova fase del dialogo tra marxismo e cristianesimo. Negli anni Settanta del secolo scorso questo dialogo tendeva a far convergere i cristiani su posizioni rivoluzionarie, adesso si pensa che sia il neo-marxismo alla Fusaro a convergere verso posizioni cattoliche conservatrici.
Fusaro scrive molto ed è anche molto presente nel web e in tv. I suoi interventi vogliono rovesciare le canoniche posizioni della sinistra borghese progressista. Per esempio egli è critico del Sessantotto ("liberazione non dal capitale ma del capitale"); sembra tenere molto alle identità nazionali e rimprovera la sinistra di demonizzare il nazionalismo chiamandolo fascismo; recupera, anche se a suo modo, il concetto di "patria" che invece è inviso al cosmopolitismo della sinistra; si ritiene populista mentre questo termine viene demonizzato dal neosocialismo liberale; parla della comunità come luogo delle "radici etiche" e accusa la sinistra di pensare più agli omosessuali che agli operai; denuncia il nuovo globalismo finanziario delle élites internazionali, è contrario alla cancel culture, al reddito minimo garantito, all'abbandono dei simboli del crocefisso e del presepe e vuole che si torni al concetto di verità... Capita così che molti cattolici che non siano "cattolici democratici", apprezzino e condividano queste sue novità, perfino (o forse soprattutto) quando egli critica la linea di Papa Francesco, valutandola come obbediente alle logiche dei Soros e degli Schwab. Le sue invettive contro il "turbocapitalismo", che elimina le identità e che genera una classe di sconfitti (il "popolo degli abissi") e una di dominanti "demofobi", ossia che odiano il popolo come scrive nel libro Demofobia, sono considerate conformi ad un certo cattolicesimo comunitarista e solidarista.
Questo risulta ad una lettura di superfice, ma invero le cose non stanno così.
FIGLIO DEL NEMICO CHE VUOLE COMBATTERE
La principale contraddizione che si può riscontrare in Fusaro è che egli rimane all'interno della prospettiva di pensiero che intende contrastare. La cosa è evidente anche dal semplice esame dei suoi autori di riferimento. Le citazioni spaziano su un numero infinito di pensatori moderni, ma non c'è dubbio che i maestri di Fusaro siano Hegel, Marx e Gramsci. Soprattutto quest'ultimo al punto che Fusaro si propone come il nuovo Gramsci. Ora, la prospettiva degli autori di riferimento di Fusaro deriva dal modernismo filosofico, ma a quella stessa eredità di pensiero fanno riferimento anche i fenomeni che egli contesta - dal turbocapitalismo all'"open space della società liquida cosmopolitica", come egli scrive. Per questo motivo è lecito sostenere che egli si contraddica e, soprattutto, che non dia vita ad una vera alternativa.
A questo proposito, esaminiamo la proposta di Fusaro nella sintetica formulazione datane da lui stesso: "populismo integrale socialista e democratico". L'espressione contiene i tre concetti di popolo, di socialismo e di democrazia che Fusaro accoglie e ripropone nei significati dati loro dalla modernità successiva alla Rivoluzione francese e che quindi contraddicono il significato che la dottrina politica cattolica assegna loro. Il popolo, per lui, è quanto "sta sotto" (ceti medi e classi lavoratrici), in contrapposizione a quanto sta "sopra" (le élite), sicché l'appartenenza al popolo è un dato sociologico e "di classe". Infatti, egli contrappone l'"oligarchismo liberista" e il "populismo socialista". Il popolo di Fusaro manca di due elementi che gli sono invece essenziali per la visione cattolica: avere una base naturale, ossia essere l'insieme di una serie di società naturali e non solo sociologiche, prima di tutto la famiglia, ed essere unito dai fini naturali e, soprattutto, dal fine ultimo. Anche il concetto di "lotta di classe", che Fusaro ripropone nella nuova versione della guerra tra élite e popolo, è estraneo al pensiero sociale cattolico, dato che il bene comune suppone la concordia e non la lotta.
Il socialismo e la democrazia radicale vengono poi congiunti tra loro perché questo "popolo degli abissi", secondo Fusaro, deve essere aiutato da un "moderno principe" (ecco che torna prepotente Gramsci) ad esprimere una "volontà collettiva" affinché le diverse domande sociali presenti nel popolo si trasformino in soggettività politica. Le forze eterogenee presenti n
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