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February 29, 2024 9 mins
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7705

FUNERALE TRANS, UNO SCEMPIO DA DOTTRINA FERNANDEZ di Tommaso Scandroglio
C'è il Vetus ordo, il Novus ordo e ora il trans ordo. Un rito trans è stato inventato giovedì scorso in occasione dei funerali dell'attivista transessuale, nonché ateo, Cecilia Gentili, per citare il suo nome anagrafico dato che nacque (e rimase) uomo. I funerali si sono svolti nella famosa cattedrale di Saint Patrick a New York.
Nonostante il professato ateismo del Gentili, l'organizzatore del funerale, Ceyenne Doroshow (anche lui trans), ha scelto la cattedrale di Saint Patrick perché iconica come il de cuius. Infatti il cinquantaduenne Gentili era personaggio assai famoso sia per i suoi trascorsi di ex prostituta, sia per il suo impegno come attivista Lgbt e come sostenitore dei diritti delle prostitute. Gentili, originario dell'Argentina, immigrò clandestinamente negli States all'età di 26 anni e nel 2009 finì in prigione per possesso di droga.
Il funerale si è trasformato in uno spettacolo queer. Canti non certo liturgici sono stati intonati in costumi appariscenti e per soprammercato hanno cambiato il testo dell'Ave Maria in Ave Cecilia. La foto del defunto era impreziosita da un'aureola e tutto intorno al suo viso alcuni termini in spagnolo che significavano "travestito", "puttana", "beata" e "madre", parole che campeggiavano sopra il testo del Salmo 25, mentre alcuni astanti lo invocavano come "madre delle puttane". Il celebrante ovviamente si è riferito al defunto con nomi e pronomi femminili; nelle preghiere dei fedeli c'è stato spazio anche per chiedere l'assistenza divina per gli interventi per il "cambio" di sesso.
La cattedrale era poi stipata da una folla variopinta: paillettes, abiti glitterati con colori audaci, un boa di piume composto da banconote da 100 dollari al collo di un presente. Centinaia di transessuali vestiti in modo non solo non consono ad una chiesa, ma non adatto nemmeno ad alcun altro luogo: seni finti quasi al vento, parrucche appariscenti, tacchi vertiginosi. Gentili si era battuto un'intera vita in favore della prostituzione e così i suoi amici lo hanno accontentato e hanno trasformato la cattedrale in un bordello.
Uno stupro del sacro che ha provocato una dichiarazione di Enrique Salvo, parroco di Saint Patrick, in cui ha annunciato una Messa di riparazione nella cattedrale stessa. Don Salvo aggiunge che lui sapeva solo che la Messa era per un cattolico. Appare una scusa traballante. Di certo sarà stato fornito il nome del defunto, nome notissimo a New York. Inoltre, ammesso e non concesso che nulla sapesse, si doveva comunque intervenire durante la funzione per bloccare simile carnevalata.

IL CODICE DI DIRITTO CANONICO
Ma ammettiamo che davvero nulla sapessero, poniamoci questa domanda: è lecito che si possa svolgere un funerale in suffragio di una persona come Gentili? La risposta viene dal Codice di diritto canonico che vieta le esequie ecclesiastiche, tra gli altri soggetti, ai «peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli», posto che «prima della morte non diedero alcun segno di pentimento» (Can. 1184). Il canonista Luigi Chiappetta commenta così questo divieto: «Le esequie ecclesiastiche, come ogni azione liturgica [...], sono segno ed espressione di comunione ecclesiale. Non possono pertanto essere concesse a coloro che vivono fuori di questa comunione, tranne che, prima di morire, abbiano dato qualche segno di pentimento» (Il Codice di Diritto canonico. Commento giuridico pastorale, Ed. Dehoniane, vol. II, p. 449).
Sarebbe contraddittorio accogliere nella Chiesa chi fino all'ultimo l'ha combattuta. Inoltre violerebbe la libertà di costui che nulla voleva a che fare con la Chiesa. Sarebbe come costringere un vegano ad ingurgitare carne. Il rifiuto di Gentili verso la dottrina della Chiesa è plurimo: sostenitore della prostituzione, del transessualismo e addirittura ateo. Dato che non abbiamo avuto notizia di un suo ultimo ravvedimento non sarebbe stato lecito svolgere esequie ecclesiali per una persona che scientemente ha rifiutato la misericordia di Dio dal momento che non c'è stato pentimento. Poi può essere che in punto di morte si sia pure ravveduto, ma alle autorità ecclesiastiche non era dato saperlo e non si può presumerlo permettendo le esequie perché in tal modo passerebbe il messaggio che la Chiesa benedice la prostituzione, il transessualismo e persino, in un cortocircuito evidente, l'ateismo. È questione di elementare coerenza. Inoltre, anche se il ravvedimento ci fosse stato e fosse noto, tali esequie, come è successo in questo caso, causerebbero grave scandalo nei credenti e dunque, come ricordato sopra, dovrebbero essere comunque vietate (cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Decre
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