3 milioni sono le persone che, dal 24 febbraio, hanno lasciato l’Ucraina secondo i dati delle Nazioni Unite. Si tratta soprattutto di donne con i loro figli, visto che gli uomini tra i 18-60 anni non possono lasciare lo Stato, poiché nel paese vige la legge marziale.
Le notizie sui rifugiati, le loro storie, il loro viaggio e le informazioni su cosa ci sia bisogno sul teatro di guerra, ci provengono soprattutto dai sindaci, e amministratori locali delle regioni dell’Unione Europea al confine con l’Ucraina. Prestano primo soccorso, sono in contatto con i loro omologhi al di là del confine, e fanno arrivare beni all’interno del paese.
Questa prova di solidarietà, ha bisogno di fondi, sia economici che di beni già acquistati e smistati – perché in Ucraina non è possibile spendere denaro. E così come è accaduto nei momenti drammatici dello scoppio della pandemia, l’UE ha trovato uno strumento valido per prestare soccorso nella politica di coesione.
In questa puntata vediamo come potrà essere utilizzata per finanziare, anche retroattivamente, programmi di accoglienza per i rifugiati.