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April 20, 2020 3 mins
Cari bambini oggi siamo nella sughereta più grande d’Italia, ai piedi del Monte Calvo vicino alla città di Latina nella regione del Lazio!

Nei pressi di questo bosco un tempo iniziava il Regno delle Due Sicilie ed il centro abitato di Monticelli (oggi San Biagio) era il primo che i viaggiatori che venivano da Roma incontravano.

Il sentiero inizia con un cartello di segnaletica verticale indicante il numero 9 e ci conduce in un bosco composto dai sugheri, alberi ad alto fusto, alcuni molto giovani altri centenari dall’aspetto monumentale con strane forme che hanno ispirato tante leggende.

La quercia da sughero è un albero alto fino a 20 metri il cui tronco ha un diametro fino ad un metro e mezzo ed è un albero sempreverde.
Quando il diametro della pianta ha raggiunto la circonferenza di 40 centimetri ovvero quando la pianta ha compiuto i 20 anni è possibile estrarre la corteccia da cui si ricava il materiale del sughero!

In primavera ed estate è facile incontrare i rospi, che escono dai rifugi soprattutto nelle giornate piovose, e rettili come la lucertola muraiola, la lucertola campestre, i serpenti non velenosi biacco e natrice o biscia dal collare che amano riposarsi al calore dei raggi solari.

Ma ora facciamo un pò di osservazione degli uccelli e vediamo se ne sentiamo qualcuno.
Silenzio.
“D’in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno” (G.Leopardi)

la cinciallegra, la cinciarella e l’usignolo.
Poi ci sono anche il picchio muratore, il picchio rosso minore, la sterpazzolina, l’usignolo, la coloratissima upupa, il pettirosso, il luì piccolo, il codirosso ed il frosone. Di notte il bosco si anima e risuona degli affascinanti canti territoriali di rapaci notturni quali l’allocco, il barbagianni, la civetta e l’assiolo.

Anche la comunità di mammiferi è molto ricca; i suoi rappresentanti sono il riccio, l’istrice o porcospino, la donnola, la faina, la volpe ed i pipistrelli.

Ma sapete riconoscere un riccio da un porcospino?
Si tratta di animali di dimensioni diverse e i ricci sono i più piccoli. Di conseguenza, gli aculei sono diversi: i porcospini li hanno più lunghi e li possono staccare se vengono attaccati da un predatore. La distribuzione degli aculei nei ricci è più uniforme. Per quanto riguarda l'alimentazione, il riccio si ciba prevalentemente di insetti mentre l'istrice preferisce mangiare frutta.

Il dilemma del Porcospino di Arthur Schopenhauer

Alcuni porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò nuovamente a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
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