Come psicologi abbiamo una mission ben specifica. Si realizza sia in contesti di patologia che in quelli di benessere in una varietà infinita di modalità, approcci e strumenti.
C'è però un modus operandi che dovremmo maneggiare indipendentemente dal nostro ambito di intervento specifico: il counseling.
Uno psicologo che non sa maneggiare gli strumenti del Counseling e non lo sa usare come approccio nel lavoro con le persone, è limitato. Un po' come un chirurgo senza bisturi o un arbitro senza fischietto.
In questi anni si è discusso molto di formazione in counseling e molte battaglie sono state fatte degli ordini regionali per evitare che un'altra figura professionale (quella del Counselor) si sovrapponesse alla nostra.
Come è andata a finire?
Ha senso per uno psicologo fare un master in counseling?
e infine, sono davvero i counselor il vero nemico della nostra professione?
Ne parlo in questa puntata e condivido con voi il mio punto di vista.
Qui puoi leggere la Lettera che il Ministero della Salute ha inviato all'UNI per bloccare il lavoro di regolamentazione dei Counselor ------>
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